TRATTAMENTI

Come curare il dolore

tecniche antalgiche utilizzate

IL trattamento del dolore cronico può portare a un sollievo significativo della sintomatologia

rilevabile sia a livello della diminuzione del dolore percepito che del miglioramento della qualità di vita

TRATTAMENTI

Terapie antalgiche farmacologiche

Il sintomo dolore accompagna numerose patologie sia di natura benigna che neoplastica. Può essere distinto in

La funzione del dolore è direttamente connessa alla necessità di segnalare la presenza di una lesione o un’ alterazione in atto nel nostro organismo. Ma quando il dolore continua nel tempo, pur essendo guarita la malattia iniziale, esaurisce la sua funzione di sintomo iniziale utile e diventa una sindrome autonoma cronica. Cronicizzando il dolore si trasforma in sintomo inutile diventando esso stesso una vera e propria malattia.

Terapie antalgiche farmacologiche
Trattamenti

Numerose sono le patologie che possono essere causa scatenante iniziale di un dolore cronico, le più frequenti sono: osteoartrite, artrite reumatoide, fibromialgia, lombalgia cronica, cefalea, emicrania, algie facciali atipiche, radicolopatia, dolore neuropatico dei nervi periferici e centrali, dolore neoplastico cronico, herpes zoster (fuoco di San Antonio) e nevralgie post erpetiche, nevralgie trigeminali, neuropatia diabetica e vascolare, esiti di interventi chirurgici (mastectomia, interventi correttivi sulla colonna vertebrale, arto fantasma, esiti di ernia plastica), esiti di interventi di terapie radianti e esiti di trauma e patologie del connettivo.

Il dolore può provocare nelle persone ansia, depressione, disturbi del sonno, sfiducia, affaticamento e paura, condizionando la qualità della vita e influenzando negativamente la capacità lavorativa, la sfera affettiva e relazionale.

Le principali tecniche antalgiche utilizzate

1) Blocco epidurale antalgico

Il Blocco Epidurale Antalgico consiste nel somministrare una miscela di anestetico locale e di un derivato cortisonico su una specifica radice nervosa peridurale (cioè sulle fibre nervose poco dopo la loro emergenza dal midollo spinale).

Per quali patologie: lombalgia, dolore da infiammazione di una radice nervosa come quello della sciatica (con o senza ernia del disco), della cervicobrachialgia (con o senza ernia del disco), cervicalgia, nevralgie periferiche e di nervi cranici e dell’herpes zoster.

Epidurale
Posizionamento del catetere di Pasha, epiduroscopia, epidurolisi

2) Posizionamento del catetere di Pasha, epiduroscopia, epidurolisi

Cateteri di Pasha: Trattamento di neuromodulazione che usa correnti in radio frequenza a dimissione multipolare applicate con un catetere in regione radicolare, gangliare, sui nervi cranici, e periferici. L’effetto di “stordimento” del nervo azzera l’informazione dolorosa e il sollievo è di media-lunga durata.

Per quali patologie: radicolopatie intrattabili, nevralgie periferiche e di nervi cranici.

Epiduroscopia – Epidurolisi: Consiste nell’introdurre una microsonda a fibre ottiche attraverso cui è possibile visualizzare i tessuti e i nervi contenuti nello spazio epidurale (epiduroscopia). Con l’utilizzo di catetere a fibre ottiche e a radiofrequenza ablativa possono essere liberate eventuali aderenze connesse alla formazione di cicatrici post operatorie o post traumatiche, riducendo così la compressione delle radici nervose. Si effettua sotto anestesia locale o blanda sedazione.

Per quali patologie: dolore lombare persistente in fallimenti della chirurgia lombare (failed back syndrome surgery), dolore alla schiena acuto e cronico, elementi compressivi sulle radici spinali, ernia discale, dolori lombari senza diagnosi certa

3) Radiofrequenza termica o pulsata: trattamento delle faccette articolari, sacroeliache

La radiofrequenza termica o pulsata consiste nell’introduzione sulle faccette articolari lungo il decorso della colonna (cervicale, dorsale, lombare e sacrale) di un microelettrodo con punta attiva stimolante che raggiunge la radice dei nervi spinali. Il sistema è collegato ad un generatore di corrente che effettua il trattamento antalgico, sotto guida radiologica, sull’area anatomica bersaglio creando uno stordimento del ramo sensitivo dell’area interessata.

Per quali patologie: patologie di natura osteodegenerativa-reumatica che non rispondono al trattamento farmacologico a livello lombo-sacrale.

Radiofrequenza termica o pulsata: trattamento delle faccette articolari, sacroeliache
Posizionamento di elettrocatetere parziale/definitivo-midollare (centrale), periferico e sottocutaneao

4) Posizionamento di elettrocatetere parziale/definitivo-midollare (centrale), periferico e sottocutaneao

Il sistema di neurostimolazione è costituito da un elettrocatetere, da un generatore di impulsi e da un programmatore telemetrico. La procedura viene effettuata in due tempi: la prima fase di impianto dell’elettrodo stimolatore nello spazio peridurale e di verifica della sua efficacia terapeutica, la seconda fase di impianto del generatore (“pacemaker del dolore”) che alimenta l’elettrodo. Le linee guida internazionali indicano la necessità della valutazione psicologica del paziente candidato a questo tipo di procedura.
I limiti posti dalla breve durata della batteria del generatore impiantato sono oggi superati da batterie ricaricabili che garantiscono una durata maggiore, ma necessitano di una più complessa gestione da parte del paziente. Per aiutare nell’adattamento alla nuova condizione di vita, vengono garantiti cicli di colloqui psicologici.
Questi sistemi sono anche applicati a livello perifierico, in particolare a livello occipitale, per il trattamento delle emicrania cronica refrattaria a tutti i trattamenti farmacologici.
Per quali paotologie: dolore regionale complesso, cefalee intrattabili, radicolopatie refrattarie, esiti di interventi alla colonna, vasculopatia periferica, dolore da arto fantasma

5) Posizionamento pompa intratecalea a scopo antalgico

Consiste nella somministrazione di farmaci (morfina, baclofene o anestetici locali) direttamente nel liquido cerebrospinale nei casi di dolore refrattario a tutte le altre tecniche.
L’infusione avviene tramite l’introduzione nello spazio intratecale (subaracnoideo) di un catetere collegato ad una pompa inserita generalmente a livello addominale o toracico.
La pompa, in base alle dimensioni e alla velocità di infusione del farmaco, viene periodicamente ricaricata con un sistema percutaneo.
Per quali patologie: a seconda dei farmaci iniettati la tecnica è indicata per il dolore cronico intrattabile in diverse sindromi dolorose, vasculopatie in fase avanzata, neuropatie periferiche post-erpetiche, diabetiche, post-attiniche, patologie del rachide quali la sindrome da fallimento chirurgico spinale (Failed Back Surgery Syndrome, FBSS), stenosi spinale esiti di lesione cerebrali (ictus cerebrali), sindrome talamica, lesioni del midollo spinale da traumi o siringomielia/neurofibromatosi, spasticità, sclerosi multipla, arto fantasma, patologie neoplastiche primarie o secondarie.

Posizionamento pompa intratecalea a scopo antalgico